di: Federica Rossi
EyesReg, Vol. 10, N. 6, Novembre 2020
La recente pandemia di Covid-19 ha e avrà ripercussioni sulla vita di molte persone, in particolare degli over 65, che sono stati la categoria maggiormente colpita e quella con più patologie pregresse importanti. Gli anziani, infatti, non sono soltanto i soggetti più a rischio dal punto di vista sanitario (Dowd et al., 2020), ma anche coloro ai quali sarà richiesto un cambiamento maggiore nelle proprie abitudini quotidiane. Al fine di mantenere il cosiddetto distanziamento, in modo da evitare contatti che potrebbero aumentare le probabilità di contagio, molti aspetti legati alla mobilità e alle modalità di interazione sociale per questa fascia di popolazione dovranno essere necessariamente rivisti (Bayer e Kuhn 2020).
Tuttavia, al fine di scongiurare l’isolamento sociale e fornire risposte concrete al senso di solitudine e abbandono – che molti anziani hanno subito nei mesi di lock-down (marzo-maggio 2020) – il policy maker è chiamato ad intervenire, in particolar modo su scala locale.
In quest’ottica, il presente articolo vuole fornire una panoramica descrittiva delle politiche pubbliche promosse dal Comune di Milano a favore delle persone anziane durante la cosiddetta “Fase 1” della pandemia, e attuate con il sostegno anche di alcune associazioni del Terzo Settore e aziende [1]. Poiché la convivenza con il virus Covid-19 potrà durare qualche mese/anno, verranno poi proposti ulteriori strumenti di policy, alcuni dei quali già sperimentati in altre realtà internazionali, al fine di potenziare il supporto a questa fascia di popolazione più debole.
Il portale Milano Aiuta e il supporto agli anziani
Con l’obiettivo di esser vicino ai cittadini e dare un aiuto concreto nella prima fase di emergenza dovuta al Covid-19, il Comune di Milano ha messo insieme e creato sinergie fra volontari, aziende e privato sociale, attivando il portale internet Milano Aiuta [2].
I servizi rivolti alle persone over 65 presenti nel portale possono essere raggruppati nelle seguenti categorie:
- Servizi di consegna a domicilio di generi alimentari e farmaci
- Supporto psicologico
- Supporto e accompagnamento nell’utilizzo delle tecnologie digitali
Tra le iniziative che fanno capo al primo gruppo, vi è il servizio online per la spesa a domicilio dedicato alle persone più fragili segnalate dal Comune di Milano, #ITALIAKIAMA, nato dalla collaborazione con Kia Motors, Young Digitals, Supermercato24, Centro di Servizio per il Volontariato – Città Metropolitana di Milano (CSV Milano).
Un’altra iniziativa adottata per andare incontro ai bisogni delle persone è stata quella di UGO, azienda per i servizi di trasporto e di accompagnamento per anziani, che ha introdotto un servizio gratuito di consegna a casa della spesa, ritiro e consegna a domicilio delle prescrizioni mediche, acquisto di farmaci e gestione di altre commissioni indispensabili, a cui è stata estesa la gratuità al servizio di accompagnamento protetto in caso di necessità legate alla salute.
Iniziative simili sono state sviluppate e realizzate anche da Pasmil, associazione volontaria di soccorso sanitario e pubblica assistenza, nonché da Blink, startup che opera nel settore della logistica urbana, che ha realizzato un servizio per la consegna della spesa a domicilio, basato sulla propria piattaforma online da cui è possibile effettuare ordini e richieste circa ciò che si desidera comprare.
La Fondazione Archè, poi, offre due servizi di supporto: la consegna a domicilio di spesa e farmaci ai cittadini impossibilitati a uscire di casa, e uno sportello telefonico per l’affiancamento, l’ascolto e la presa in carico delle richieste di supporto in merito alla gestione della quotidianità e dei bisogni primari emersi in conseguenza all’isolamento sociale nel tempo del lock-down.
Vi sono, infine, due iniziative legate a uno specifico quartiere della città: Bovisa Solidale, iniziativa lanciata dal comitato Bovisattiva, che è diretta ai residenti (anziani, disabili, donne sole con bambini piccoli, persone in quarantena) della Bovisa o di Dergano; e l’associazione Eastriver, che propone il medesimo servizio a coloro che vivono nell’area Martesana – Turro e Gorla.
La consegna di farmaci a domicilio è inoltre fornita dal Comitato Regionale Lombardia Croce Rossa Italiana e da Federfarma Lombardia. La richiesta può essere evasa chiamando il numero telefonico preposto ed è riservata agli utenti in possesso di prescrizione medica che abbiano oltre 65 anni o che siano non autosufficienti, sottoposti alla quarantena o positivi al Covid-19.
Per quanto riguarda i servizi di aiuto e di supporto psicologico per le persone più in difficoltà e bisognose di sostegno, l’Università delle tre età di Milano (UNITRE) ha messo gratuitamente a disposizione della cittadinanza un pool di psicologi e psicoterapeuti specializzati nella gestione dell’ansia e della depressione causate dall’isolamento e nella gestione delle tensioni affettive legate alla convivenza forzata. Il servizio può essere richiesto e attivato in seguito a contatto per e-mail o tramite colloquio personale su Skype.
Un servizio molto simile è offerto da numerose società e associazioni: la Società Italiana Psicologi, prenotabile tramite email; il CIPA – Centro Italiano Psicologia Analitica con il supporto dell’Istituto di Milano e dell’Italia Settentrionale, prenotabile via email o telefono; l’AMA, l’Associazione auto mutuo aiuto Milano Monza e Brianza, attraverso colloqui telefonici e videochiamate; il Distretto 2041 e 2042 Rotary International, disponibile 24 ore su 24, per qualsiasi domanda legata all’emergenza Covid-19, con appuntamenti telefonici o chat per non udenti; e il Progetto Itaca, Associazione per la Salute Mentale, in seguito a contatti telefonici o via Skype.
Infine, nella terza categoria – quella legata al supporto nell’utilizzo delle tecnologie digitali – vi è l’iniziativa di Informatica Solidale Onlus, associazione di professionisti informatici volontari, che ha messo a disposizione un servizio per aiutare e accompagnare coloro che hanno difficoltà nell’utilizzo dei propri pc, tablet, cellulari o nell’accesso a siti istituzionali o ai servizi online delle biblioteche del Comune di Milano. Di particolare interesse poi, vi è l’iniziativa nata dalla collaborazione tra il Comune di Milano e Samsung Italia, che istituisce la figura del Digital Angel. Si tratta di un servizio telefonico destinato alle persone con più di 65 anni, con le quali potranno entrare in contatto appunto i digital angels, che forniranno consigli tecnici e suggerimenti su come aiutare a sentire e vedere parenti e amici attraverso l’impiego della tecnologia; ad esempio, dando istruzioni per effettuare videochiamate con Skype oppure con Whatsapp. Gli esperti, inoltre, sono stati formati attraverso un corso, per migliorare la gestione delle telefonate, non solo per fornire un’adeguata assistenza e una formazione sulla tecnologia, ma anche un miglior supporto umano.
Qualche proposta
Nel precedente paragrafo sono state descritte alcune azioni di policy già in atto. L’obiettivo di questo paragrafo è invece quello di presentare alcuni strumenti di policy che potrebbero integrare quelli già presenti, o costituire un nuovo ambito di applicazione.
Una prima proposta riguarda l’introduzione di servizi amministrativi più diretti, semplici e a domicilio, che si ispira a un un’iniziativa simile attuata nella città di Mons, in Belgio [3]. Questo servizio, effettuato dal Comune, consisterebbe nel rendere disponibile presso il domicilio delle persone anziane la possibilità di svolgere, in seguito a richiesta, le funzioni amministrative che si compiono all’interno degli uffici comunali, ma sarebbe anche allargabile a quelle bancarie, postali, etc. L’obiettivo sarebbe quello di rendere disponibili a domicilio i servizi per cui solitamente è necessario recarsi fisicamente in luoghi pubblici, in modo da ridurre spostamenti e quindi i possibili contatti, ma allo stesso tempo garantire un rapporto personale con l’impiegato/a che si recherebbe nel domicilio del richiedente.
Come ciascuno ha avuto modo di sperimentare durante la cosiddetta “Fase 1” della pandemia, l’utilizzo della tecnologia può risultare di grande aiuto sotto molteplici punti di vista: pratico, per l’acquisto di beni e servizi online; psicologico, per mantenersi in contatto con le persone care e gli amici; nonché ricreativo, per accedere a video tutorial su hobby, sport, etc. Partendo da questa riflessione, ci sentiamo di suggerire la promozione della cultura digitale tra gli over 65, con particolare riferimento all’e-commerce e alle sue potenzialità. Tale iniziativa potrebbe essere attuabile grazie al supporto di diverse modalità: contatto telefonico, video-lezioni, operatori a domicilio, etc. L’obiettivo da prefiggersi sarebbe quello di rendere gli anziani maggiormente sicuri e consapevoli delle potenzialità offerte dall’acquisto online di molti prodotti. Tale possibilità, poi, sarebbe auspicabile in particolar modo per le persone anziane che vivono in quartieri dove è crescente la chiusura di attività commerciali di vicinato.
Al fine di contrastare le problematiche connesse all’isolamento sociale e alla solitudine, un’altra proposta riguarda la creazione di servizi di aggregazione online. Nello specifico, questo servizio consisterebbe nel rendere virtuale, attraverso l’utilizzo di computer e/o smartphone, le funzioni di socializzazione dei centri aggregativi. Connettendosi con il proprio dispositivo, si potrebbe entrare in contatto e in dialogo con altre persone, per svolgere attività insieme: dalla semplice socializzazione per farsi compagnia, alla visione di film, o giochi in comune, etc. In questo modo, si manterrebbero attive le proprie reti sociali, riducendo al contempo l’isolamento e la solitudine. Siamo consci dell’importanza dell’interazione fisica diretta, ma fintanto che dovremo convivere con la presenza del virus Covid-19, questo rappresenta un tentativo di mantenere vive alcune delle abitudini delle persone anziane (frequentazione dei centri di aggregazione, quali C.A.M., parrocchie, etc.), ma “virtualizzandole” e spostandole sul web.
Sempre sfruttando la tecnologia, ma con l’obiettivo di combattere la sedentarietà, un’altra iniziativa da poter implementare riguarda la promozione di attività motorie online. In questo caso, l’ente pubblico o un soggetto terzo, potrebbe creare delle videolezioni (sia registrate, sia in diretta con possibilità di assistenza) con lo scopo di guidare e aiutare nello svolgimento di attività motorie all’interno dell’ambiente domestico. Tali esercizi dovrebbero essere creati basandosi sulle esigenze degli over 65, permettendo così di mantenere e migliorare le proprie condizioni fisico-motorie, certamente fra quelle più colpite da questa inattività da quarantena.
Infine, un’ultima proposta e idea riguarda alcune forme di mobilità innovativa, con l’introduzione di un servizio taxi basato sull’intelligenza artificiale, come già sperimentato nel progetto Voyage negli USA [4], e attualmente destinato – per semplificazioni burocratiche dovute al rilascio dei permessi di circolazione – alle persone residenti nelle cosiddette retirement communities. L’iniziativa consisterebbe in un nuovo servizio di trasporto mediante automobile – rivolto a persone anziane – sfruttando l’intelligenza artificiale (AI) in svariati modi: dalla prenotazione, effettuabile sia mediante chiamata telefonica sia applicazione, fino alla conduzione dei mezzi con tecnologie di guida autonoma, aspetto che limiterebbe al massimo i contatti. Inoltre, si potrebbe effettuare una condivisione del viaggio, mantenendo però una separazione tra passeggeri ed evitando in questo modo le interazioni fisiche, ad esempio suddividendo l’abitacolo in diverse postazioni.
Infine, poiché la casa e le sue comodità rivestiranno un ruolo sempre più centrale e insostituibile nella vita degli anziani, si potrebbero prevedere degli incentivi per l’acquisto di determinati dispositivi di domotica, per promuovere l’autonomia nello svolgimento di alcune routine quotidiane (Pangher 2008).
L’Italia è uno dei Paesi con la più alta percentuale di popolazione anziana al mondo: nel 2019 vi erano 172,9 persone di età uguale o superiore ai 65 anni ogni 100 persone con meno di 15 anni (Istat 2019). La pandemia di Covid-19 ha reso necessario un rafforzamento dell’azione pubblica per supportare questa consistente fascia di popolazione: l’azione integrata tra i diversi livelli di governo (locale, regionale, nazionale) ha ed avrà un ruolo determinante nel fornire una risposta rapida ed efficace all’emergenza che ci ha colpiti in maniera imprevedibile all’inizio di questo anno 2020 (OECD 2020). Nel momento in cui si scrive, stiamo assistendo a un nuovo aumento dei contagi e a progressive misure restrittive per cercare di contrastare la pandemia. All’interno del dibattito ha avuto molta risonanza la proposta dell’Istituto per gli studi di politica internazionale (ISPI) [5] di un lock-down selettivo basato sull’età (isolando in particolare le persone anziane). Qualora venisse adottata una soluzione di questo tipo, a maggior ragione, politiche come quelle descritte nelle righe precedenti risulterebbero essenziali per far fronte ai bisogni delle persone anziane.
Federica Rossi, Politecnico di Milano – DAStU
Riferimenti bibliografici
Bayer C., Kuhn M. (2020), Intergenerational ties and case fatality rates: A cross-country analysis. VOX, CEPR Policy Portal (https://voxeu.org)
Dowd, J.B., Rotondi V., Andriano L. et al. (2020), Demographic science aids in understanding the spread and fatality rates of COVID-19, mimeo, Leverhulme Trust.
Istat (2019), Rapporto annuale 2019. La situazione del Paese. Rome.
OECD (2020), The territorial impact of COVID-19: managing the crisis across levels of government.
Pangher, N. (2008), Domotica e invecchiamento della popolazione. Quaderni europei sul nuovo welfare, n.10.
Ringraziamenti
Ringrazio Giovanni Della Valle, per il proficuo lavoro di tesi di laurea magistrale in Architettura-Ambiente Costruito-Interni, dal titolo “La mobilità degli anziani: analisi della letteratura e degli strumenti di policy”.
L’articolo si inserisce nel progetto di ricerca HAPPY (Health Accessibility transport Public Policies for elderlY – grant n. 2018-0829) finanziato da Fondazione Cariplo, di cui l’Università degli studi dell’Insubria è capofila, il DAStU-Politecnico di Milano e l’Università di Padova sono partner. L’autrice è membro del gruppo DAStU-Politecnico di Milano insieme a Ilaria Mariotti (responsabile per Polimi), Fulvia Pinto, Giuliana Costa, Mina Akhavan, Fabio Manfredini e Luigi Carboni.
Note
[1] Al momento della stesura di questo articolo non sono ancora disponibili dati sulla numerosità e sulle caratteristiche degli anziani assistiti.
[2] https://milanoaiuta-servizi.comune.milano.it
[5] https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/datavirus-il-lockdown-gli-anziani-puo-servire-28032