La dispersione demografica rappresenta un elemento fondamentale per lo studio della perifericità territoriale, avente importanti implicazioni sia di carattere teorico sia di policy. In particolare, la letteratura ha evidenziato più volte nel tempo come questo fenomeno si riveli essere una componente essenziale per lo sviluppo socio-economico dei territori (Newling, 1969; Dubois e Roto, 2012; Barca, Lucatelli e Casavola, 2014; EPRS, 2016).
Come rilevare questo fenomeno nelle Aree Interne? Esistono differenze geografiche peculiari nell’ambito italiano? Per rispondere a queste domande si è proposta la comparazione tra due categorie: (i) le Aree Interne; (ii) le Sparsely Populated Areas. Se da una parte entrambe le categorie tentano di osservare dinamiche socio-economiche simili facendo riferimento alle singole municipalità (scala territoriale NUTS 5), dall’altra parte, questo raffronto rimane ancora una traccia poco battuta.
Il tentativo esercitato attraverso questo contributo non vuole che essere un primo stimolo volto ad ampliare la discussione sul tema. Questo sforzo potrebbe non solo suggerire un approfondimento del quadro territoriale disegnato dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne, ma anche consentire un confronto proficuo tra due modi differenti di osservare la marginalità territoriale nel contesto italiano.
La Sparsity nelle Aree Interne
Facendo riferimento al quadro teorico della Strategia Nazionale per le Aree Interne si sono presi in esame i comuni appartenenti alla categoria delle Aree Interne, la cui marginalità è definita principalmente dalla loro distanza rispetto ai poli di servizio (>20’). Per descrivere il fenomeno della dispersione della popolazione residente, l’indicatore scelto nell’ambito della Matrice per la Selezione delle Aree interne è quello della densità abitativa [n_abitanti/km2], attraverso cui è stata eseguita una distribuzione in centili.
Da quanto si evince da questa prima elaborazione, se da una parte i comuni presentano una tendenza piuttosto condivisa, dall’altra parte mostrano valori molto differenti tra loro. Infatti, sebbene il valore mediano si posizioni a 55 abitanti per km2, occorre tener conto che le osservazioni sono comprese in un range molto ampio (Tab. 1).
Tabella 1: Densità abitativa ab/km2 comuni di Area Interna
Media | 100 |
Mediana | 55 |
Dev standard | 145 |
Max | 1752 |
Min | 1 |
Fonte: nostre elaborazioni su dati provenienti dal database OpenAreeinterne
Scendendo nel dettaglio dell’elaborazione prodotta, la maggioranza delle osservazioni, ovvero l’86,15% dei comuni classificati come Aree Interne, si distribuisce all’interno del primo decile, dato che spiega il valore mediano precedente. Rappresentando questo gruppo di osservazioni si ricava l’istogramma della Figura 1. Si tratta di una popolazione di 8.159.838 abitanti, residenti in municipalità aventi una densità abitativa media di 57 ab/km2 e con valori compresi tra 1 ab/km2 e 175 ab/km2 (Tab. 2).