Giornale on-line dell'AISRe (Associazione Italiana Scienze Regionali) - ISSN:2239-3110
 

Società, economia, territorio: le riviste scientifiche on-line a confronto

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Editoriale di: Dario Musolino, Giulia Fini, Paolo Rizzi

EyesReg, Vol.7, N.4, Luglio 2017

 

La comunicazione nel campo delle scienze socio-economiche e territoriali è attraversata da diversi anni da notevoli cambiamenti e da grande fermento. Numerose sono infatti le iniziative editoriali nate e consolidatesi negli anni più recenti, in particolare, nel campo delle riviste on-line. Tanto da assurgere in taluni casi a un ruolo da protagonista non solo nel dibattito accademico, ma anche in quello pubblico.

Taglio divulgativo, contributi attuali e incentrati su temi urgenti, open access, costruzione di reti e relazioni nazionali e internazionali, l’utilizzo e la sperimentazione di nuovi formati: in prima ipotesi, appaiono questi alcuni degli elementi chiave che spiegano la nascita e lo slancio che vivono le riviste on-line.

Tuttavia, raramente i protagonisti di questo mondo si sono confrontati e raccontati, ed è  stata quindi svolta una riflessione organica sulle caratteristiche delle realtà editoriali, sulle possibili fragilità e sulle sfide che in questo senso si pongono per il futuro. Con questo numero speciale, gentilmente ospitato da EyesReg (1), che abbiamo avuto il piacere e l’onore di curare, l’intenzione era aprire una finestra e sviluppare una riflessione trasversale e multidisciplinare sul tema, con riferimento alla realtà italiana.

Dando voce ai diretti protagonisti, le riviste on-line, chiedendogli di raccontare la loro esperienza, le loro strategie e scelte editoriali, le logiche organizzative e di comunicazione, le problematiche che esse affrontano sia rispetto alle riviste cartacee sia in relazione a formati dell’editoria accademica sempre più pervasivi. Questi in sintesi gli obiettivi di questa iniziativa.

Con la call for paper lanciata nell’aprile scorso abbiamo raccolto e selezionato undici esperienze di riviste on-line, molto variegate in termini disciplinari (si va dall’urbanistica e la pianificazione, all’economia agraria, alle politiche della ricerca, al turismo, alla storiografia, alle scienze regionali tout court), che presentiamo in questo numero.

Ciò che innanzitutto colpisce ed emerge, è innanzitutto la varietà, l’originalità e la diversificazione dei “modelli” di comunicazione scientifica on-line. Ci sono riviste focalizzate sulla selezione e valutazione di contributi secondo gli standard accademici prevalenti a livello internazionale, che presentano l’indicizzazione degli articoli in data base internazionali, e scelgono la lingua inglese (IJPP o Almatourism); in altri casi questi stessi standard sono rielaborati, proprio alla luce della specificità della comunicazione on-line, come nel caso dei processi di peer-review (plaNext).

Si affiancano poi, cercando di far convivere una duplice mission, la dimensione strettamente scientifica e quella divulgativa, di luogo di intervento e confronto, aperto, su temi attuali e contingenti: o strutturandosi in modo duplice (Roars, Urbanistica3), oppure cercando di fondere, di trovare una sintesi tra le due dimensioni (il modello “ibrido” di EyesReg).

Insieme poi a riviste che potremmo definire multi-obiettivo, con un carattere di piattaforma per una insieme di funzioni e strumenti al servizio della comunità di riferimento, che vanno dall’e-learning, alla pubblicazione di prodotti editoriali e altri materiali, alla promozione di eventi ecc. (Planum, Agriregionieuropa, Diacronie).

Ed evidente è anche la varietà delle “governance” e dei modelli organizzativi: strutture tipiche delle riviste scientifiche (redazione, direttore, comitato scientifico, ecc.), si affiancano a strutture paritetiche (redazioni senza direttore). Riviste legate, direttamente o indirettamente, a istituzioni universitarie, si uniscono ad altre legate ad associazioni.

Tuttavia, emergono anche degli elementi forti che accomunano queste diverse esperienze, e che fanno capire che determinate scelte sono decisive per presentarsi ai “cercatori” di informazioni e idee, nella icastica immagine di lettore web fornita da Deborah Paci (Diacronie):

  • Tutte le riviste sono open access, cioè con accesso libero e gratuito. La scelta di condivisione e sharing di conoscenza teorica e applicata è quindi netta;
  • Molte hanno una forte propensione all’internazionalità, che si manifesta attraverso la scelta della lingua inglese (IJPP, Roars, TeMa) o la scelta, più complessa, del multi-linguismo (Diacronie, Almatourism). Oppure attraverso la creazione di reti e relazioni (Almatourism, Diacronie, TeMa, Planum) perfino con la creazione di una rete di corrispondenti internazionali (EcoWebTown)
  • vi è poi l’obiettivo forte dell’interdisciplinarità, che però pone anch’esso dilemmi importanti, nel momento in cui va in conflitto con gli attuali sistemi di valutazione;
  • E infine la questione dell’apertura, intesa come apertura al dialogo, al confronto con mondi diversi da quello accademico, con istituzioni, policy-maker, professionisti, ecc. per superare la questione dell’autoreferenzialità, ovvero per reagire all’isolamento, all’allontanamento delle riviste scientifiche accademiche dal dibattito pubblico politico.

Comuni sono anche le criticità, ovvero le problematiche che le riviste affrontano. In particolare, una spicca su tutte: la questione delle risorse. Molte riviste fanno fatica a promuovere la loro attività in modo continuativo. Questo in particolare si pone in modo più stringente quando la rivista è completamente indipendente, (non è legata a un editore o a un’istituzione prevalente), o anche quando l’attività della rivista cresce, incrementando il lavoro, e necessita di figure continuative.

Sono insomma tanti i temi che emergono dalla lettura di queste esperienze, che disegnano un panorama ricco, vario, e complesso, e per questo vivace, interessante e stimolante. E che ci auguriamo possano scatenare, anche nel lettore “specialistico”, anche solo la curiosità per strumenti, linguaggi e mezzi utilizzati in ambiti disciplinari lontani dal suo.

L’auspicio è infine che questa iniziativa possa aiutare a diffondere maggiore consapevolezza dello sviluppo e delle potenzialità fortissime delle realtà editoriali on- line nel campo socio-economico e territoriale, con lo scopo ultimo di sollecitare un più ampio confronto sulle esigenze e le sfide comuni, e di indurre gli attori a “fare sistema”, per agevolare e sostenere meglio la nascita e crescita di queste realtà, e per raggiungere quindi un pieno riconoscimento della loro azione.

Dario Musolino, Giulia Fini, Paolo Rizzi

 

 

(1) Alla cui Redazione vanno i nostri ringraziamenti, non solo per l’ospitalità, ma anche per l’attenzione e il supporto in tutto l’arco di tempo di realizzazione del numero speciale.

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1 Comment

  • Thankyou. And in addition, when the journal gets good enough after some years as a small enterprise, big publishers want to buy them. This is a big dilemma.

 
 

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